sabato 26 gennaio 2013

Rifiuti nei cementifici, un attacco alla salute


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Rifiuti nei cementifici, un attacco alla salute
Un nuovo attacco alla salute viene portato dallo schema di Decreto Presidenziale approvato del Consiglio dei ministri il 26 ottobre 2012 ed inviato al Parlamento.  E' un provvedimento che disciplina  la combustione di rifiuti nei cementifici, in parziale sostituzione di combustibili fossili tradizionali. Esso aggrava pesantemente quanto già previsto dal D. M. Sviluppo Economico del 6 luglio 2012, con cui il ministro Passera aveva liberalizzato la speculazione legata alla produzione di energia da impianti a biomassa agricola.
La nuova proposta legislativa riguarda l’utilizzazione “energetica” del Combustibile Derivato Rifiuti (C.D.R.),  riclassificato come Combustibile Solido Secondario (C.S.S.). Il CSS, non più definito “rifiuto urbano”, ma “rifiuto speciale”, viene esentato dall'obbligo di essere trattato entro i confini regionali, diventando un prodotto industriale “di libera circolazione” che va a sostituire i combustibili tradizionali nei cementifici ed entra nel business dello smaltimento dei rifiuti.
La previsione di bruciare la parte combustibile di rifiuti indifferenziati negli inceneritori è una grave scelta dal punto di vista ambientale e sanitario. Da un lato vengono esposte le popolazioni al rischio di patologie cancerogene derivate da inquinamento atmosferico da polveri sottili ed ultrasottili, mentre dall'altro, a causa dell’incentivazione con CIP6 e Certificati Verdi, viene di fatto impedito l’avvio dell’industria del riciclo.
Ma bruciare rifiuti nei cementifici è di gran lunga più pericoloso che bruciarli negli inceneritori.
I cementifici risultano più inquinanti degli inceneritori in quanto non dotati di specifici sistemi di abbattimento delle polveri e tanto meno dei microinquinanti, e sono inoltre autorizzati con limiti di emissioni più alti. Il limite per le diossine passa da 0,1 nanogrammi/mc negli inceneritori a 10 ng/mc nei cementifici, cioè 100 volte di più.
Diversi cementifici inoltre sono inseriti a ridosso di centri urbani già pesantemente inquinati come Colleferro nel Lazio, Barletta e Taranto in Puglia, Rezzato in Lombardia, Monselice in Veneto, Maddaloni in Campania con le conseguenza di provocare un'escalation di contaminazione.
La Campagna Nazionale “Legge Rifiuti Zero”, con la sua rete di oltre 150 associazioni nazionali e locali, coordinamenti  regionali e comitati locali in diciotto Regioni diverse, chiede di fermare questa proposta ed ogni qualsiasi decisione in merito.
Lanciamo una mobilitazione generale per fermare il proseguimento dell’esame in Commissione Ambiente, anche in vista del deposito a breve del Testo di Legge di Iniziativa popolare che prevede la moratoria sino al 2020 per gli inceneritori ed i cementifici che utilizzano rifiuti e la revoca degli incentivi che consentono di sopravvivere a queste industrie tossiche,  insostenibili per l’ambiente e per la salute.
25 gennaio 2013
Campagna Nazionale “Legge Rifiuti Zero”
Piazza Vittorio Emanuele II, 2 – Roma

leggerifiutizero@gmail.com

Tel. 340 371 9350

 

http://www.zerowastelazio.it/1/campagna_nazionale_a_legge_rifiuti_zeroa_a_elenco_aderenti_1133975.html
                                                                            

venerdì 25 gennaio 2013

Ambiente e cittadino COMUNICATO

DOMENICA 27 GENNAIO, ORE 18.00
LIBRERIA LE STORIE NUOVE, CONVERSANO

Ambiente e cittadino. UNA CITTA' DA NON "RIFIUTARE"
Make love not waste!”* - Rifiuti, inciviltà del consumi


Un incontro mirato a riflessioni e proposte sulla città che viviamo e quella che vorremmo vivere e come la giusta cultura del rifiuto ci renda più liberi.

-Rifiuti zero: una pratica reale e concreta in Italia e nel mondo. E a Conversano?
-Gestione rifiuti in Puglia. Prospettive e realtà a Conversano e paesi limitrofi.


*Paul Connet - scienziato e attivista ambientale tra i fondatori della strategia Rifiuti Zero.
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Durante l'incontro verrà distribuito un volantino per diffondere un comunicato diffuso dal Comitato Promotore Nazionale per le legge di iniziativa popolare Rifiuti Zero contro l'incenerimento dei rifiuti nei cementifici

mercoledì 16 gennaio 2013

RIFIUTI E "TIMORI" A CONVERSANO e MOLA

Parole al vento
RIFIUTI e "TIMORI" a CONVERSANO e MOLA

I rifiuti illecitamente seppelliti nell’agro conversanese e molese se li sono portati via il vento? Le bonifiche a che punto sono?
Le inchieste giornalistiche e le denunce dei mesi scorsi, troveranno pace e verità certe negli uffici della Procura di Bari? Avremo giustizia per gli abusi perpetrati sul nostro territorio?

In questi giorni il Sindaco di Conversano, Giuseppe Lovascio ha pubblicato un post sul suo sito nel quale sostine che l’ARPA Puglia gli abbia comunicato che “non c’è allo stato evidenza che la situazione epidemiologica descritta sia conseguenza della presenza del sito di smaltimento”.

E sarà l’ “evidente” salubrità dell’agro conversanese a rendere le nostre menti così iperstimolate ma non dormiamo sonni tranquilli dopo tutto quello che abbiamo denunciato in questi anni. Anzi, vista l’impotenza dimostrata da più parti in passato, temiamo proprio che certe operazioni di trasparenza e giustizia siano vanificate nel silenzio: SIAMO FERMI, COLPEVOLMENTE FERMI.

I dati ISTAT dimostrano che la curva di crescita del tasso di mortalità per tumore maligno nei pugliesi di entrambi i sessi è in progressivo e costante aumento nel tempo e lo studio “Sentieri” dell’Istituto Superiore della Sanità ha dimostrato che tra i siti inquinati nei pressi dei quali ci si ammala e si muore di più ci sono le discariche. Queste due motivazioni sono sufficienti a giustificare la necessità di una attenta e più completa valutazione critica dei dati di cui si parla nel documento divulgato da ARPA Puglia. È in particolare necessario confrontare gli indicatori statistici di rischio delle singole neoplasie (e non solo delle morti per tumore complessivamente considerate) rilevate sul territorio di Conversano e Mola con quelli medi della regione Puglia, con particolare attenzione a quelle forme di neoplasia per le quali è riconosciuto un nesso causale con l’inquinamento del suolo e delle falde idriche. È anche necessario valutare se e di quanto la frequenza di tali neoplasie si sia modificata nel corso del tempo, e in particolare prima e dopo l’attivazione del sito di c.da Martucci. 

A novembre 2012 il comitato ha sottoposto alla commissione intercomunale Conversano/Mola un documento che affrontava, tra le altre cose, l’urgenza degli interventi finalizzati al controllo sanitario ed ambientale. Abbiamo chiesto cose chiare: indagine epidemiologica tra i lavoratori di contrada Martucci (dentro e fuori gli impianti che trattano rifiuti); uno studio epidemiologico nei comuni di Conversano, Mola, Rutigliano e Polignano (gli ultimi 2 comuni, ignorati dalla commissione intercomunale); monitoraggi ambientali in doppio di quanto previsto nell’AIA per esercizio, post-chiusura (III e I lotto) e VIA dell’impianto che produce CDR; analisi dei pozzi spia (sempre ‘dimenticati’); studio idrogeologico di c.da Martucci (necessario per poter determinare deflusso della falda e inquinamnto); analisi profonda dei campi limitrofi c.da Capone-Martucci… 

In ultima istanza, vorremmo chiarire che relativamente alla richiesta di indagine epidemiologica il Sindaco fa sapere che l’interpretazione dei dati comunicati dall’ARPA sono “pur sempre una risposta che si basa sui dati estratti ed elaborati dall’Arpa”. Il documento lo abbiamo letto e ci sembra di non poter affatto usare parole di ingenuo ottimismo. 

Sarà che anche quelle parole sono state portate via dal vento.


Giovanna Lanzilotta, Gianfranco Sisto
Direttivo Comitato “Riprendiamoci il Futuro”
Agostino Di Ciaula
Referente ISDE per la Puglia

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per completezza di informazioni pubblichiamo il Documento che l'ARPA PUGLIA ha inviato al COMUNE di CONVERSANO nei giorni scorsi.